The Holy Fathers Christmas Message and Blessing "URBI et ORBI"
First in the Original Italian, followed by the Vatican's English Versions
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE
"Un giorno santo è spuntato per noi:
venite tutti ad adorare il Signore;
oggi una splendida luce è discesa sulla terra"
(Messa del giorno di Natale, Acclamazione al Vangelo).
Cari fratelli e sorelle! "Un giorno santo è spuntato per noi". Un giorno di grande speranza: oggi è nato il Salvatore dell’umanità! La nascita di un bambino porta normalmente una luce di speranza a quanti lo attendono trepidanti. Quando nacque Gesù nella grotta di Betlemme, una "grande luce" apparve sulla terra; una grande speranza entrò nel cuore di quanti lo attendevano: "lux magna", canta la liturgia di questo giorno di Natale. Non fu certo "grande" alla maniera di questo mondo, perché a vederla, dapprima, furono solo Maria, Giuseppe e alcuni pastori, poi i Magi, il vecchio Simeone, la profetessa Anna: coloro che Dio aveva prescelto. Eppure, nel nascondimento e nel silenzio di quella notte santa, si è accesa per ogni uomo una luce splendida e intramontabile; è venuta nel mondo la grande speranza portatrice di felicità: "il Verbo si è fatto carne e noi abbiamo visto la sua gloria" (Gv 1,14)
"Dio è luce – afferma san Giovanni – e in lui non ci sono tenebre" (1 Gv 1,5). Nel Libro della Genesi leggiamo che quando ebbe origine l’universo, "la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso". "Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu" (Gn 1,2-3). La Parola creatrice di Dio è Luce, sorgente della vita. Tutto è stato fatto per mezzo del Logos e senza di Lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste (cfr Gv 1,3). Ecco perchè tutte le creature sono fondamentalmente buone, e recano in sé l’impronta di Dio, una scintilla della sua luce. Tuttavia, quando Gesù nacque dalla Vergine Maria, la Luce stessa è venuta nel mondo: "Dio da Dio, Luce da Luce", professiamo nel Credo. In Gesù Dio ha assunto ciò che non era rimanendo ciò che era: "l’onnipotenza entrò in un corpo infantile e non fu sottratta al governo dell’universo" (cfr Agostino, Serm 184, 1 sul Natale). Si è fatto uomo Colui che è il creatore dell’uomo per recare al mondo la pace. Per questo, nella notte di Natale, le schiere degli Angeli cantano: "Gloria a Dio nel più alto dei cieli / e pace in terra agli uomini che egli ama" (Lc 2,14).
"Oggi una splendida luce è discesa sulla terra". La Luce di Cristo è portatrice di pace. Nella Messa della notte la liturgia eucaristica si è aperta proprio con questo canto: "Oggi la vera pace è scesa a noi dal cielo" (Antifona d’ingresso). Anzi, solo la "grande" luce apparsa in Cristo può donare agli uomini la "vera" pace: ecco perchè ogni generazione è chiamata ad accoglierla, ad accogliere il Dio che a Betlemme si è fatto uno di noi.
Questo è il Natale! Evento storico e mistero di amore, che da oltre duemila anni interpella gli uomini e le donne di ogni epoca e di ogni luogo. E’ il giorno santo in cui rifulge la "grande luce" di Cristo portatrice di pace! Certo, per riconoscerla, per accoglierla ci vuole fede, ci vuole umiltà. L’umiltà di Maria, che ha creduto alla parola del Signore, e ha adorato per prima, china sulla mangiatoia, il Frutto del suo grembo; l’umiltà di Giuseppe, uomo giusto, che ebbe il coraggio della fede e preferì obbedire a Dio piuttosto che tutelare la propria reputazione; l’umiltà dei pastori, dei poveri ed anonimi pastori, che accolsero l’annuncio del messaggero celeste e in fretta raggiunsero la grotta dove trovarono il bambino appena nato e, pieni di stupore, lo adorarono lodando Dio (cfr Lc 2,15-20). I piccoli, i poveri in spirito: ecco i protagonisti del Natale, ieri come oggi; i protagonisti di sempre della storia di Dio, i costruttori infaticabili del suo Regno di giustizia, di amore e di pace.
Nel silenzio della notte di Betlemme Gesù nacque e fu accolto da mani premurose. Ed ora, in questo nostro Natale, in cui continua a risuonare il lieto annuncio della sua nascita redentrice, chi è pronto ad aprirgli la porta del cuore? Uomini e donne di questa nostra epoca, anche a noi Cristo viene a portare la luce, anche a noi viene a donare la pace! Ma chi veglia, nella notte del dubbio e dell’incertezza, con il cuore desto e orante? Chi attende l’aurora del giorno nuovo tenendo accesa la fiammella della fede? Chi ha tempo per ascoltare la sua parola e lasciarsi avvolgere dal fascino del suo amore? Sì! È per tutti il suo messaggio di pace; è a tutti che viene ad offrire se stesso come certa speranza di salvezza.
La luce di Cristo, che viene ad illuminare ogni essere umano, possa finalmente rifulgere, e sia consolazione per quanti si trovano nelle tenebre della miseria, dell'ingiustizia, della guerra; per coloro che vedono ancora negata la loro legittima aspirazione a una più sicura sussistenza, alla salute, all'istruzione, a un'occupazione stabile, a una partecipazione più piena alle responsabilità civili e politiche, al di fuori di ogni oppressione e al riparo da condizioni che offendono la dignità umana. Vittime dei sanguinosi conflitti armati, del terrorismo e delle violenze di ogni genere, che infliggono inaudite sofferenze a intere popolazioni, sono particolarmente le fasce più vulnerabili, i bambini, le donne, gli anziani. Mentre le tensioni etniche, religiose e politiche, l’instabilità, le rivalità, le contrapposizioni, le ingiustizie e le discriminazioni, che lacerano il tessuto interno di molti Paesi, inaspriscono i rapporti internazionali. E nel mondo va sempre più crescendo il numero dei migranti, dei rifugiati, degli sfollati anche a causa delle frequenti calamità naturali, conseguenza spesso di preoccupanti dissesti ambientali.
In questo giorno di pace, il pensiero va soprattutto laddove rimbomba il fragore delle armi: alle martoriate terre del Darfur, della Somalia e del nord della Repubblica Democratica del Congo, ai confini dell'Eritrea e dell'Etiopia, all'intero Medio Oriente, in particolare all'Iraq, al Libano e alla Terrasanta, all'Afghanistan, al Pakistan e allo Sri Lanka, alla regione dei Balcani, e alle tante altre situazioni di crisi, spesso purtroppo dimenticate. Il Bambino Gesù porti sollievo a chi è nella prova e infonda ai responsabili di governo la saggezza e il coraggio di cercare e trovare soluzioni umane, giuste e durature. Alla sete di senso e di valore che avverte il mondo oggi, alla ricerca di benessere e di pace che segna la vita di tutta l’umanità, alle attese dei poveri Cristo, vero Dio e vero Uomo, risponde con il suo Natale. Non temano gli individui e le nazioni di riconoscerlo e di accoglierlo: con Lui "una splendida luce" rischiara l’orizzonte dell’umanità; con Lui si apre "un giorno santo" che non conosce tramonto. Questo Natale sia veramente per tutti un giorno di gioia, di speranza e di pace!
"Venite tutti ad adorare il Signore". Con Maria, Giuseppe e i pastori, con i Magi e la schiera innumerevole di umili adoratori del neonato Bambino, che lungo i secoli hanno accolto il mistero del Natale, anche noi, fratelli e sorelle di ogni continente, lasciamo che la luce di questo giorno si diffonda dappertutto: entri nei nostri cuori, rischiari e riscaldi le nostre case, porti serenità e speranza nelle nostre città, dia al mondo la pace. E’ questo il mio augurio per voi che mi ascoltate. Augurio che si fa preghiera umile e fiduciosa al Bambino Gesù, perché la sua luce disperda ogni tenebra dalla vostra vita e vi ricolmi dell’amore e della pace. Il Signore, che ha fatto risplendere in Cristo il suo volto di misericordia, vi appaghi della sua felicità e vi renda messaggeri della sua bontà. Buon Natale!
[01861-01.01] [Testo originale: Italiano]
NOw the Vatican's English Version:
TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE
"A holy day has dawned upon us.
Come you nations and adore the Lord.
Today a great light has come upon the earth."
(Day Mass of Christmas, Gospel Acclamation)
Dear Brothers and Sisters! "A holy day has dawned upon us." A day of great hope: today the Saviour of mankind is born. The birth of a child normally brings a light of hope to those who are waiting anxiously. When Jesus was born in the stable at Bethlehem, a "great light" appeared on earth; a great hope entered the hearts of those who awaited him: in the words of today’s Christmas liturgy, "lux magna". Admittedly it was not "great" in the manner of this world, because the first to see it were only Mary, Joseph and some shepherds, then the Magi, the old man Simeon, the prophetess Anna: those whom God had chosen. Yet, in the shadows and silence of that holy night, a great and inextinguishable light shone forth for every man; the great hope that brings happiness entered into the world: "the Word was made flesh and we saw his glory" (Jn 1:14).
"God is light", says Saint John, "and in him is no darkness at all" (1 Jn 1:5). In the Book of Genesis we read that when the universe was created, "the earth was without form and void, and darkness was upon the face of the deep." "God said, ‘Let there be light’; and there was light." (Gen 1:2-3). The creative Word of God is Light, the source of life. All things were made through the Logos, not one thing had its being but through him (cf. Jn 1:3). That is why all creatures are fundamentally good and bear within themselves the stamp of God, a spark of his light. Nevertheless, when Jesus was born of the Virgin Mary, the Light himself came into the world: in the words of the Creed, "God from God, Light from Light". In Jesus, God assumed what he was not, while remaining what he was: "omnipotence entered an infant’s body and did not cease to govern the universe" (cf. Saint Augustine, Sermo 184, No. 1 on Christmas). The Creator of man became man in order to bring peace to the world. For this reason, during Christmas night, the hosts of angels sing: "Glory to God in the highest, and peace on earth to those whom he loves" (Lk 2:14).
"Today a great light has come upon the earth". The Light of Christ is the bearer of peace. At Midnight Mass, the Eucharistic liturgy begins with this very chant: "Today true peace has come down to us from heaven" (Entrance Antiphon). Indeed, it is only the "great" light manifested in Christ that can give "true" peace to men: that is why every generation is called to welcome it, to welcome the God who in Bethlehem became one of us.
This is Christmas – the historical event and the mystery of love, which for more than two thousand years has spoken to men and women of every era and every place. It is the holy day on which the "great light" of Christ shines forth, bearing peace! Certainly, if we are to recognize it, if we are to receive it, faith is needed and humility is needed. The humility of Mary, who believed in the word of the Lord and, bending low over the manger, was the first to adore the fruit of her womb; the humility of Joseph, the just man, who had the courage of faith and preferred to obey God rather than to protect his own reputation; the humility of the shepherds, the poor and anonymous shepherds, who received the proclamation of the heavenly messenger and hastened towards the stable, where they found the new-born child and worshipped him, full of astonishment, praising God (cf. Lk 2:15-20). The little ones, the poor in spirit: they are the key figures of Christmas, in the past and in the present; they have always been the key figures of God’s history, the indefatigable builders of his Kingdom of justice, love and peace.
In the silence of that night in Bethlehem, Jesus was born and lovingly welcomed. And now, on this Christmas Day, when the joyful news of his saving birth continues to resound, who is ready to open the doors of his heart to the holy child? Men and women of this modern age, Christ comes also to us bringing his light, he comes also to us granting peace! But who is watching, in the night of doubt and uncertainty, with a vigilant, praying heart? Who is waiting for the dawn of the new day, keeping alight the flame of faith? Who has time to listen to his word and to become enfolded and entranced by his love? Yes! His message of peace is for everyone; he comes to offer himself to all people as sure hope for salvation.
Finally, may the light of Christ, which comes to enlighten every human being, shine forth and bring consolation to those who live in the darkness of poverty, injustice and war; to those who are still denied their legitimate aspirations for a more secure existence, for health, education, stable employment, for fuller participation in civil and political responsibilities, free from oppression and protected from conditions that offend against human dignity. It is the most vulnerable members of society – women, children, the elderly – who are so often the victims of brutal armed conflicts, terrorism and violence of every kind, which inflict such terrible sufferings on entire populations. At the same time, ethnic, religious and political tensions, instability, rivalry, disagreements, and all forms of injustice and discrimination are destroying the internal fabric of many countries and embittering international relations. Throughout the world the number of migrants, refugees and evacuees is also increasing because of frequent natural disasters, often caused by alarming environmental upheavals.
On this day of peace, my thoughts turn especially to those places where the grim sound of arms continues to reverberate; to the tortured regions of Darfur, Somalia, the north of the Democratic Republic of Congo, the border between Eritrea and Ethiopia; to the whole of the Middle East – especially Iraq, Lebanon and the Holy Land; to Afghanistan, Pakistan and Sri Lanka, to the Balkans and to many other crisis situations that unfortunately are frequently forgotten. May the Child Jesus bring relief to those who are suffering and may he bestow upon political leaders the wisdom and courage to seek and find humane, just and lasting solutions. To the thirst for meaning and value so characteristic of today’s world, to the search for prosperity and peace that marks the lives of all mankind, to the hopes of the poor: Christ – true God and true Man – responds with his Nativity. Neither individuals nor nations should be afraid to recognize and welcome him: with Him "a shining light" brightens the horizon of humanity; in him "a holy day" dawns that knows no sunset. May this Christmas truly be for all people a day of joy, hope and peace!
"Come you nations and adore the Lord." With Mary, Joseph and the shepherds, with the Magi and the countless host of humble worshippers of the new-born Child, who down the centuries have welcomed the mystery of Christmas, let us too, brothers and sisters from every continent, allow the light of this day to spread everywhere: may it enter our hearts, may it brighten and warm our homes, may it bring serenity and hope to our cities, and may it give peace to the world. This is my earnest wish for you who are listening. A wish that grows into a humble and trustful prayer to the Child Jesus, that his light will dispel all darkness from your lives and fill you with love and peace. May the Lord, who has made his merciful face to shine in Christ, fill you with his happiness and make you messengers of his goodness. Happy Christmas!
[01861-02.01] [Original text: Italian]
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